PARTECIPARE ALLA 1000 MIGLIA
Partecipare alla 1000 miglia è uno dei 100 viaggi da fare prima di morire! Personalmente ho seguito l’edizione di quest’anno, del 2017, ed era la prima volta che mi partecipavo alla carovana come videoblogger. LA 1000 MIGLIA E’ UN VIAGGIO a tutti gli effetti. Più di 1000 km tra le colline e le piazze d’Italia. Con la fortuna di avere a seguito le auto d’epoca più belle del mondo. Poter accedere a tutti i centri storici, migliaia di persone ai bordi delle strade che applaudono e incitano i piloti. Tanta velocità, sorpassi, rotonde bloccate dai vigili per il passaggio della freccia rossa. Per 4 giorni ci si sente veramente in un film, fatto di curve, paesaggi stupendi, viste indimenticabili, pranzi veloci, poche ore di sonno, pioggia, sole, freddo, tutto!
Ho sempre seguito la 1000 miglia da esterno, da curioso. Entrarci dentro è tutta un’altra cosa. Le cose da sapere sono tante. Ad esempio, chiunque: pilota o giornalista, che partecipa alla 1000 miglia, ha una media di 4 o 5 ore di sonno a notte, e 12/15 ore di guida. Quindi partecipare alla 1000 miglia non è impresa semplice, da pilota ancora di più che da seguito, visto che le bellissime auto, non sono ahimè per niente comode.
Il mio compito nel partecipare alla 1000 miglia del 90′ anniversario era accattivante. Esserci, accendere la videocamera, e non chiedersi cosa sarebbe uscito da essa. Grazie al Giornale di Brescia e Teletutto che si sono occupati della parte organizzativa, avevo piena libertà di godermi il viaggio, come se fosse stata una qualsiasi avventura in giro per il mondo che sono abituato a fare. Ho quindi voluto raccontare la freccia rossa, dall’angolazione di chi la vive per la prima volta, con le emozioni e le sensazioni senza filtri.
PARTECIPARE ALLA 1000 MIGLIA
Tre sono le cose che ti entrano profondamente dentro durante i 4 giorni di gara, e che forse per la stanchezza o la concentrazione, non puoi fermare.
- Vedere l’Italia dalla freccia rossa ti fa comprendere che viviamo nel paese più bello del mondo. Dalle colline toscane, fino ai piccolissimi borghi arroccati sulla montagna. Ho visto dei boschi da film vicino al passo dell’Abetone che non conoscevo neanche, sembrava di guidare nei grandi parchi del nord degli USA. Siena, Roma, Verona, Padova, Urbino, Perugia, e tanti altri in sole 72h! Un viaggio impossibile altrimenti, perché la 1000 miglia arriva ovunque e di corsa! I paesi che mi sono rimasti nel cuore tuttavia sono piccoli: Radicofani e Gambettola, e lo capirete al punto 2.
- Le città, le strade, i piccoli paesi non sono fatti solo di palazzi e piazze. Le persone sono un elemento essenziale di questo viaggio. Partecipare alla 1000 miglia vi farà conoscere tantissime persone. Per primo i piloti, i giornalisti, il seguito che sta dietro la competizione. Con cui condividerete pranzi, ombrelli durante la pioggia, scambi di opinioni, consigli, ecc… Ancora più fondamentali sono le persone per le strade. E Radicofani e Gambettola, sono stati due esempi di bagno di gente, nonostante le piccole dimensioni. Certo, l’ingresso a Roma, Padova, Parma e Brescia, con la gente che si perde a vista d’occhio è qualcosa di incredibile. Ma la dimensione famigliare di questi due piccoli paesi, col sindaco, il sacerdote, l’unico bar sulla strada principale, i bambini della scuola fuori ad applaudire, sono una fotografia dell’Italia di cui sono innamorato.
- Una parola: adrenalina. Di esserci, di seguire la 1000 miglia, di vedere le auto d’epoca che ti sorpassano ai 120km/h. Ogni metro è una scoperta, e ovviamente non mancano i momenti di tensione. Ma tutto questo aiuta, a rendere la 1000 miglia qualcosa di magico, di emozionante, di passionale, che ti entra dentro e non ti lascia mai.